Problemi curiosi
E' difficile separare la
matematica dai problemi, anzi per qualcuno proprio nell'esigenza dell'uomo di
risolvere problemi che sta la sua origine e la sua
ragion d'essere. Come del resto comune associare il concetto di problema a quello
di calcolo. Eppure non sempre cos; problema significa spesso strategia e
comprensione delle condizioni sottese; la fase del calcolo, quando possibile
applicarla, spesso il momento di sintesi, la sua
formalizzazione.
In questa sezione verranno presentati alcuni problemi (la maggior parte
classici) che hanno la caratteristica di permettere, attraverso la loro
risoluzione, di "fare" della matematica, coinvolgendo spesso, al di
l dell'apparenza, questioni matematiche o logiche non banali.
Per avere la soluzione dei
problemi, ti baster cliccare sul titolo o sul numero con cui il problema
indicato. Buon divertimento.
E' un classico problema di induzione sul finito. Supponi che tre persone siano
sedute su tre sedie in fila indiana (ognuno vede solo
quelli, o quello, che gli stanno davanti; le sedie sono numerate in modo
progressivo e la sedia n1 occupata dallunico che vede gli altri due, mentre
la sedia n3 da colui che non vede nessuno degli altri due). Sono portati 5 cappelli: 3 bianchi e 2 neri. Le tre persone sono bendate
e sulle loro teste viene messo uno dei 5 cappelli. Successivamente sono tolte le bende e viene chiesto a
ciascuno di dire il colore del proprio cappello (ognuno vede il colore di
quelli, o di quello, che gli stanno davanti, ma non il proprio, ovviamente).
Alla domanda il n1 risponde: Non lo so; anche il n2 risponde Non lo so.
Il n3, al proprio turno di risposta, risponde S, so il colore del mio
cappello. Di che colore il cappello del n3? Quale ragionamento ha fatto
per scoprirlo? E possibile stabilire il colore dei cappelli delle altre due
persone? Generalizza il problema con un numero n qualunque di persone e
con n cappelli bianchi e n-1 cappelli neri, stabilendo in particolare come deve
mettere i cappelli il conduttore del gioco (colui cio
che pone i cappelli sulle teste delle persone) affinch solo il numero n
individui il proprio colore.
Un monaco tibetano abita
alle pendici di un monte sulla cui sommit posto un monastero in cui
tutti i mesi il monaco va a pregare. Ununica strada, lunga 34,6 km porta dalla casa del monaco al monastero. Il
giorno adibito alla preghiera, il monaco parte sempre alle otto di mattina,
percorre la strada facendo anche alcune soste per riposare o pregare; a volte
corre preso dalla frenesia, ma arriva sempre puntuale alle otto di sera, ora
dapertura del monastero. Prega tutta notte e riparte per il ritorno alle otto
del mattino seguente. La stanchezza e le tappe obbligate lungo il tragitto lo fanno arrivare a casa esattamente alle otto di sera,
nonostante la strada in discesa.
Dimostra che esiste un
punto lungo il tragitto in cui il monaco passa alla stessa ora sia allandata
sia al ritorno.
Un problema di aritmetica....semantica
A casa di un noto
matematico, Loga Ritmo, abitante in via Verdi 36, si
presenta un addetto del comune per dei rilevamenti statistici. Alla domanda sul
numero dei figli e sulle loro et il signor Ritmo risponde:
Ho tre figli e, caso
strano, il prodotto delle loro et coincide col numero civico della mia
abitazione, mentre la somma delle loro et uguale al numero civico della casa
difronte.
Laddetto, prestandosi al gioco,
dopo alcuni conti chiede nuove informazioni. Il signor Ritmo aggiunge allora,
sorridendo, che per rispondere bastava sapere che il figlio maggiore ha gli
occhi azzurri.
Quali
sono le et dei tre figli?
PROBLEMI VARI DI LOGICA DEDUTTIVA
ESERCIZIO SVOLTO. Ci sono problemi di carattere
logico che risulta in genere piuttosto arduo
risolvere. La difficolt, spesso, data dallincapacit di tradurli in un modo
operativo. In alcuni casi ci possibile attraverso la costruzione di tavole
di verit associate a particolari proposizioni. Consideriamo come esempio il
seguente quesito, tratto da quella fonte pressoch inesauribile di problemi di
questo tipo costituito dal libro QUAL E IL TITOLO DI QUESTO LIBRO di R. Smullyan, da cui tratto il problema proposto come
esercizio svolto e gli esercizi 1)-22).
Per una loro gestione, pu essere utile
consultare il testo Logica
e .
In unisola ci sono due tipi
di persone: i furfanti (mentono sempre) e i cavalieri (dicono
sempre la verit). Su unisola di questo tipo corre voce che vi
sia sepolto delloro. Voi arrivate su questisola e chiedete ad
uno dei nativi, A, se cՏ oro su questisola. Egli d la seguente risposta: Sullisola cՏ oro se e solo se io sono un cavaliere.
Stabilisci:
a) si pu determinare se A
un cavaliere o un furfante?
b) si pu determinare se
cՏ oro sullisola?
Indicando con O la proposizione sullisola cՏ oro e con C(a) la proposizione A
un cavaliere, la risposta fornita si formalizza con la fbf OC(a), la cui tavola di verit la seguente:
O |
|
C(a) |
0 |
1 |
0 |
0 |
0 |
1 |
1 |
0 |
0 |
1 |
1 |
1 |
Come leggere la tavola di verit in relazione al problema? Poich i cavalieri dicono il vero
e i furfanti mentono, il valore di verit relativo alla
formula atomica C(a) deve coincidere con quello del connettivo (cio se linterlocutore
un cavaliere la proposizione devessere vera; viceversa se un furfante) e
questo succede solo in corrispondenza delle ultime due righe. Non possibile
stabilire quindi se stiamo parlando con un cavaliere o con un furfante, ma
certo che sullisola cՏ delloro.
1) Supponiamo che, nel caso del problema precedente, tu abbia
chiesto ad A: Laffermazione che tu sei un cavaliere
equivalente allaffermazione che cՏ oro su questisola?. Se avesse risposto
S il problema si sarebbe ridotto al precedente.
Supponiamo che abbia risposto No. Si potrebbe allora dire se cՏ oro
sullisola?
2) Supponiamo che una persona, di cui non si sa se un cavaliere
o un furfante, faccia le seguenti affermazioni:
a) Io amo Linda;
b) Se amo Linda allora amo Kathy.
E un cavaliere o un
furfante?
(Suggerimento:
formalizzando con L la a) e con LK la b), costruisci la tavola di verit di L...LK, dopo aver stabilito il
connettivo da mettere al posto dei puntini)
3) Supponiamo che qualcuno mi
chieda: E proprio vero che se tu ami Betty allora ami anche Jane?. Io
rispondo: Se vero, allora amo Betty. Ne segue che amo Betty? Ne segue che
amo Jane?
4)
Supponiamo che le due seguenti proposizioni siano vere:
a) Io amo Betty o amo Jane.
b) Se amo Betty allora amo
Jane.
Ne segue necessariamente
che io amo Betty?
Ne segue necessariamente
che io amo Jane?
5) Abbiamo due persone, A e B,
ognuna delle quali un cavaliere o un furfante. Supponiamo che A faccia la
seguente affermazione: Se io sono un cavaliere, allora lo anche B. Si pu
determinare che cosa sono A e B?
6) Qualcuno chiede ad A: Siete
un cavaliere?. Egli risponde: Se sono un cavaliere, allora mi
manger il cappello!.
Dimostrare che A deve
mangiarsi il cappello.
7) A dice:
Se io sono un cavaliere, due pi due fa cinque. Che cosa concludi?
8) A dice:
O io sono un furfante oppure due pi due fa cinque. Che cosa concludi?
9)
Ci sono due persone A e B, cavalieri o furfanti. A dice:
Se B un cavaliere, io sono un furfante. Che cosa sono A e B?
10) Supponiamo che A dica: O io sono un furfante o B un
cavaliere. Che cosa sono A e B?
11) Supponiamo che A dica: Io sono un furfante,
ma B non lo . Che cosa sono A e B?
12) Una volta, quando visitai lisola dei cavalieri e dei furfanti,
mi imbattei in due abitanti che riposavano sotto un
albero. Chiesi a uno di loro: Uno di voi due un
cavaliere? Egli rispose e seppi la risposta alla mia domanda. CosՏ la
persona a cui feci la domanda? E che cosՏ laltro?
13) Ci sono tre persone A, B, C ognuna delle quali un cavaliere o
un furfante. A e B fanno le seguenti affermazioni:
A: Siamo
tutti furfanti.
B: Solo uno di noi un
cavaliere.
Che cosa sono A, B e C?
14) Supponiamo invece che A e B facciano le seguenti affermazioni:
A: Siamo
tutti furfanti.
B: Solo uno di noi un
furfante.
Si pu determinare che
cosՏ B? Si pu determinare che cosՏ C?
15) Due individui X e Y sono processati per aver partecipato ad un furto. A e B sono testimoni e ognuno di essi un cavaliere o un furfante. I testimoni fanno le
seguenti dichiarazioni:
A: Se X colpevole lo anche Y.
B: O X innocente o Y
colpevole.
A e B sono
necessariamente dello stesso tipo? (ambedue cavalieri o ambedue furfanti)
16) Sullisola dei furfanti e dei cavalieri, tre abitanti A,B, C sono intervistati. A e B fanno
le seguenti affermazioni:
A: B un cavaliere.
B: Se A un cavaliere lo anche C.
Si pu determinare che cosa
sono A, B e C?
Alcuni problemi di
deduzione:
17) Ci sono tre ragazze: Susanna , Marzia e
Diana. Supponiamo che siano vere le seguenti affermazioni:
a) Io amo almeno una delle
tre ragazze.
b) Se amo Susanna ma non
Diana, allora amo anche Marzia.
c) O io amo sia Diana che Marzia, o nessuna delle due.
d) Se amo Diana, allora amo
anche Susanna.
Quali ragazze amo?
18)
Supponiamo che vi siano due isole vicine, ognuna delle quali abitata
esclusivamente da cavalieri e furfanti. Ti detto che in una delle due isole
cՏ un numero pari di cavalieri e che nellaltra isola essi sono in numero
dispari. Ti viene anche detto che cՏ oro nellisola contenente un numero pari
di cavalieri, ma che non cՏ oro nellaltra isola. Scegli a caso una delle due
isole e ci vai. Tutti gli abitanti sanno quanti cavalieri e quanti furfanti vivono
nellisola. Interroghi tre abitanti A, B e C ed
essi fanno le seguenti dichiarazioni:
A: Su questisola cՏ un
numero pari di furfanti.
B: In questo momento cՏ un
numero dispari di persone sullisola.
C: Io sono un cavaliere se
e solo se A e B sono dello stesso tipo.
Supponendo che tu non sia
n un cavaliere n un furfante e che al momento tu sia lunico visitatore
dellisola, cՏ oro o no sullisola?
19) Un uomo era processato per furto. Il pubblico ministero e
lavvocato difensore fecero le seguenti affermazioni:
Pubblico Ministero: Se limputato colpevole, allora ebbe un complice.
Avvocato difensore: Non vero!
Luomo fu condannato.
Perch?
20) Tre uomini A, B e C furono processati per furto. Furono
accertati i seguenti fatti:
a) se A innocente o B
colpevole, allora C colpevole;
b) se A innocente, allora
C innocente.
Si pu stabilire per ognuno
dei tre se colpevole o innocente?
21) In questo caso sono coinvolti quattro imputati A, B, C e D.
Furono accertati i seguenti fatti:
a) se A colpevole, allora
B fu suo complice;
b) se B colpevole, allora
o C fu suo complice oppure A innocente;
c) se D innocente, allora
A colpevole e C innocente;
d) se D colpevole, lo
anche A
Chi colpevole e chi
innocente?
22) Che cosa riesce a dedurre da questi fatti? chiese lispettore
Craig al sergente McPherson.
a) se A colpevole e B
innocente, allora C colpevole;
b) C non lavora mai da
solo;
c) A non lavora mai con C;
d) nessun altro tranne A, B
e C era implicato e almeno uno di essi era colpevole.
Il sergente si gratt la
testa e disse : Non molto, temo. Lei riesce a dedurre
da questi fatti chi innocente e chi colpevole?
No rispose Craig, ma cՏ
materiale sufficiente per incriminare con certezza uno di essi.
Di chi si pu affermare che
colpevole senza sbagliare?
23) Supponi di avere quattro carte, due coperte e due scoperte.
Sulle due scoperte c il cinque di picche e il
quattro di quadri; le due coperte presentano un dorso blu ed un dorso rosso.
Quante e quali carte devi girare per stabilire se laffermazione Se una carta
ha il dorso blu dispari vera?
24) Uno bugiardo disse Cucciolo.
Due sono i
bugiardi disse Brontolo.
Tre sono i
bugiardi disse Eolo.
Quattro sono
i bugiardi disse Mammolo.
Cinque
sono i bugiardi disse Pisolo.
Sei
sono i bugiardi disse Dotto.
Sette
sono i bugiardi disse Gongolo.
Otto
sono i bugiardi disse Biancaneve.
Chi dice
la verit?
25) Quattro persone A, B, C, e D fanno le
seguenti coppie di affermazioni. Una delle due vera, mentre laltra falsa:
A:
Io sono un rospo trasformato in principe. Almeno tre di noi sono rospi
B:
Due di noi sono rospi. Io sono un principe
C:
Io sono un principe. D mente sempre
D:
Solo uno di noi un rospo.
Io sono un rospo trasformato in principe
Ci sono rospi? Chi sono?
26) Lewis Carroll, lautore di Alice nel paese delle maraviglie, era anche un illustre logico. Quella che segue
una sequenza di frasi da lui inventata da cui si deve trarre una conclusione
che discenda da tutte:
a) Gli
unici animali di questa casa sono gatti
(NB. Nel testo originale si
parla di felini, con qualche difficolt per la correttezza della deduzione).
b) Ogni animale che ami
guardare la luna addomesticato.
c) Quando io detesto un
animale lo evito.
d) Nessun animale
carnivoro, a meno che non vada in giro di notte.
e) Nessun gatto si astiene
dalluccidere i topi.
f) Nessun animale mi
appartiene eccetto quelli che sono in questa casa.
g) I canguri non sono
addomesticabili.
h) Nessun animale,
eccettuati i carnivori, uccide i topi.
i) Io detesto gli animali
che non mi appartengono.
l) Gli animali che vanno in
giro di notte amano sempre guardare la luna.
Qual la conclusione?
27) Ti potr capitare, andando in paesi esotici, di imbatterti in
trib poco comprensive nei confronti di chi invade a loro insaputa il loro
territorio. Una di queste trib, che ritiene sacro il proprio habitat, per
preservarlo condanna a morte chiunque lo violi, lasciando per al condannato la
scelta se essere immolato al Dio della menzogna o al Dio della verit. Nel
primo caso il malcapitato dovr dire una bugia, nel
secondo caso una verit. Quale risposta dovresti dare per salvarti nel caso ti imbattessi in questa trib?
28) Nella trib vicina a quella citata nel problema precedente si preferisce andare sul sicuro, pur lasciando
agli usurpatori una parvenza di speranza. Ai prigionieri sono presentate due arance
perfettamente uguali allesterno, ma una con la polpa bianca, laltra con la polpa rossa. Se il prigioniero sceglie larancia con la
polpa rossa sacrificato al Dio che protegge il
territorio, se sceglie quella con la polpa bianca viene liberato. Apparentemente
la vita affidata al caso; ma lo stregone, appunto per non correre rischi,
porta sempre al prigioniero due arance con la polpa rossa. Ora lo sai: se
quindi malauguratamente invadi il territorio di quella trib, come potresti
fare per salvarti sicuramente? (ricorda, a scanso dequivoci, che lo
stregone sacro e che mettere in discussione la sua autorit, ad esempio
tagliando le due arance per smascherarlo, ancor pi grave che oltrepassare i
loro confini).
29) Durante una cena quattro amici A, B, C e D discutono, come al solito, di politica:
Alcuni politici sono
disonesti, ma non tutti sostiene A.
Sicuramente esiste un
politico onesto sostiene B.
Vi garantisco che sono
tutti disonesti sostiene C.
E tu che cosa ne pensi?
chiesero a D.
Non ho abbastanza
esperienza in fatto di politica e di politici per rispondere. So solo che delle
tre affermazioni che avete fatto due possono essere
entrambe vere, ma non entrambe false; viceversa due possono essere entrambe false,
ma non entrambe vere.
Sapresti dire anche tu
quali sono queste due coppie di affermazioni?
Per concludere
propongo due problemi tuttora aperti dellaritmetica, cio asserzioni di cui
sino ad ora non si ancora trovata o una dimostrazione o un controesempio che
li confuti:
1) Ogni numero pari
maggiore di 2 somma di due numeri primi (congettura
di Goldbach)
2) Esistono numeri perfetti dispari (un numero
perfetto se e solo se uguale alla somma dei suoi divisori, escluso il
numero stesso); sino ad ora si sono trovati solo numeri perfetti pari.
Soluzioni
Il n3 ragiona in questo
modo: Se il n1 avesse visto due cappelli neri
avrebbe dedotto che il suo bianco; ha quindi visto o due cappelli bianchi o un
bianco ed un nero. Se il n2 avesse visto sulla mia testa
un cappello nero avrebbe dedotto che il suo bianco, dallimpossibilit del
n1 di dedurre il colore del suo cappello; poich anche il n2 non riuscito a
dedurre il colore del suo cappello, posso concludere che il mio cappello
bianco. Per gli altri due, invece, non cՏ modo di stabilire il colore del
proprio cappello.
Prima di proseguire nella
lettura, prova a generalizzare il problema, se non lhai gi fatto.
Innanzi tutto una
considerazione sulla disposizione dei cappelli: per poter
indovinare il colore del proprio cappello (che pu essere solo bianco!) una
persona deve vedere davanti a s solo cappelli neri (prova a fare qualche
esempio con una disposizione qualunque di cappelli su un numero di 4 o 5
persone), dopo di che il tipo di ragionamento analogo e si riferisce al tipo
di configurazione che deve vedere la k-esima persona per potersi salvare. Se
quindi il conduttore del gioco (colui che pone i
cappelli sulle varie teste) vuole che solo lultimo possa stabilire il colore
del suo cappello non deve mettere, da un certo punto in poi, solo cappelli
neri.
Il tipo di ragionamento
proposto sfrutta in fondo uninduzione sul finito e proprio per questo
uninduzione particolare: lultimo della fila arriva a stabilire il colore del
proprio cappello dal fatto che ciascuno di quelli che lo precedono
non riesce a farlo. In sostanza la propriet Non conosco
il colore del mio cappello che vale per la prima persona della successione e
se vale per la persona k-esima vale anche per la persona k+1-esima, vale per
tutte tranne che per lultima persona della fila. Daltra parte il fatto di
avere un numero finito di elementi impedisce che proprio tutti godano della stessa propriet (se la fila fosse formata da
infinite persone nessuno riuscirebbe a dedurre il colore del proprio cappello),
rendendo anomalo proprio lultimo, lunico cio che non ha un successore che
possa godere della sua stessa propriet. In questo caso linduzione sul finito
presenta unanomalia rispetto a quella normale, se si pensa al principio
dinduzione come ad una fila di buste ciascuna delle
quali contenente listruzione Apri la busta successiva, leggine lordine ed
eseguilo (il paragone di Hugo Steinhaus).
Lelemento senza successore non pu avere questa possibilit per cui, per
lultimo elemento listruzione (o se si vuole la propriet) deve cambiare.
Unultima osservazione sul
principio dinduzione. Al di l di questa anomalie,
possibile fare anche induzioni sul finito, quando la verifica diretta di una
propriet (possibile, trattandosi di un numero limitato di elementi) risulta
comunque scomoda o necessita di una generalizzazione. Questo inoltre farebbe
pensare ad un contesto pi reale, visto che la
realt appunto al finito. Attento per a non confondere linduzione
matematica, frutto di un ragionamento (come nel caso del problema dei
cappelli), con uninduzione empirica, frutto dellosservazione di unesperienza
la cui ripetitivit per un certo numero di prove
non garantisce, in assoluto, il successo allennesima prova. Per chiarirci,
vediamo due esempi. Laffermazione Il 10 gennaio 2100 sorger il sole ha
unalta probabilit di verit, pensando al gran numero di albe passate che
possano giustificare la verit di tale affermazione, anche se nulla toglie che
una cometa gigante (come vuole la mitologia di Immanuel Velikovsky)
faccia fermare la rotazione della Terra e rimanere il Sole ancora su Giberon. Pi esplicita, sui rischi dellinduzione empirica,
questa storiella: un tacchino osserv che tutte le mattine un uomo gli
portava il mangime. Cambi la stagione e luomo continu a portargli il
mangime. Un giorno nevic e ci nonostante luomo gli
port il mangime. Dopo varie prove di questo tipo in diverse condizioni di
tempo in cui luomo gli aveva portato il mangime, il tacchino concluse che luomo gli avrebbe sempre portato il mangime.
Il giorno dopo luomo lo prese e gli tir il collo.
Queste considerazioni non
devono per far rigettare, in assoluto, un metodo (quello appunto
dellinduzione empirica) la cui utilit e i cui risultati hanno ampiamente
confermato, anche in campo matematico, la legittimit di certe applicazioni:
pensa ad esempio ai processi di estrapolazione tipici di certe indagini di
mercato o di certe analisi statistiche, in cui, pur avendo a che fare con un
insieme finito, problemi di costi impediscono unindagine nominale. Tutto
questo per dire dellesigenza, come in tutte le cose, di guardare agli
strumenti della matematica in modo critico quando li si
applica, valutandone le potenzialit ed i limiti per evitare di far
loro dire cose che non le attengono.
Il
problema del monaco tibetano.
I dati veramente essenziali
per la risoluzione del problema sono i due orari, di partenza e darrivo; o
meglio essenziale che tali orari, sia per landata sia per il ritorno,
coincidano. Una soluzione immediata si ottiene pensando che i monaci siano due,
come se si sovrapponessero due filmati, di cui uno
parte alle otto del mattino da casa e laltro alla stessa ora dal monastero:
ovvio che, prima o poi devono incontrarsi se alle otto di sera devono essere
nel posto da cui era partito laltro. Unaltra soluzione, pi formale, si
ottiene considerando le funzioni s=f(t) e s=g(t) che
forniscono, in funzione del tempo, la distanza del monaco ad esempio da casa
sua rispettivamente allandata e al ritorno. Tali funzioni sono definite
sullintervallo [8,20] e sono ivi continue. Inoltre f(8)=0,
f(20)=34,6 km, g(8)=34,6 km e g(20)=0. Se consideriamo la funzione y=f(t)-g(t), puoi osservare che y(8)<0, mentre y(20)>0;
per il teorema degli zeri (non costruttivo!) esiste un valore to]8,20[
tale che f(to)-g(to)=0, cio f(to)=g(to). Tale valore, per non determinabile.
Il
problema del signor Loga Ritmo.
Come accennato nel testo,
in questo caso lambito semantico fornisce quelle condizioni che sembrano
mancare per risolvere il problema. Innanzi tutto determiniamo il dominio della
soluzione, individuato dalle terne di numeri che fattorizzano 36. Queste sono otto:
(1,1,36), (1,2,18),
(1,3,12), (1,4,9), (1,6,6), (2,2,9), (2,3,6), (3,3,4).
Poich i numeri civici su
lati opposti di una via sono di diversa parit, la somma delle et dei figli
dispari e solo quattro tra le fattorizzazioni precedenti formata da numeri la
cui somma sia dispari: (1,2,18), (2,3,6), (1,6,6) e
(2,2,9). Il fatto che ci sia un figlio maggiore esclude la terna (1,6,6),
mentre lasserzione che tale informazione basta esclude le terne (1,2,18) e
(2,3,6). Quindi la soluzione fornita dalla terna
(2,2,9).
Osserva inoltre che anche linformazione sulla somma delle et
dispari poteva essere omessa: bastava affermare che, nota tale somma
alladdetto (ad esempio, Loga Ritmo avrebbe potuto
dire La somma delle loro et coincide con la data, giorno del mese, odierna),
con linformazione sul figlio maggiore era riuscito a
trovare la soluzione. Se tale somma non fosse stata dispari, sarebbe stato
impossibile, con i dati forniti, trovare let dei tre figli.
Problemi Vari di logica deduttiva
1) In questo caso occorre
confrontare la terza colonna con la seconda negata. Anche in questo caso non si
riesce a stabilire con chi si parla, ma si scopre che non cՏ oro sullisola.
2) Costruendo la tavola di
verit della congiunzione delle due affermazioni ci si
accorge che lunico caso possibile che siano entrambe vere, per cui
linterlocutore un cavaliere.
3) Costruisci la tavola di
verit della fbf (BJ)B (con ovvio significato
dei simboli) e considera le (due) righe in cui la fbf risulta
vera. In entrambe queste righe, B risulta vera, mentre
J risulta una volta vera ed una falsa. Quindi amo
Betty, mentre nulla si pu dire su Jane.
4) Costruisci la tavola di
verit della fbf (BJ)(BJ)
e considera le righe in cui la fbf risulta vera. In entrambi i casi J risulta vera, mentre B una volta vera ed una falsa. Quindi amo Jane mentre nulla si pu dire di Betty.
5) Considera la fbf C(a)C(b)
dove C(a) sta per A un cavaliere e C(b) per B un cavaliere e
costruiscine la tavola di verit. Se A un cavaliere, la fbf deve essere vera
quando C(a) vera, mentre deve essere falsa quando
C(a) falsa; questo secondo caso non si verifica mai, mentre per il primo si
ha solo unopportunit. Quindi A e B sono cavalieri.
6) Analogo al precedente;
tutte le affermazioni che cominciano con Se sono un cavaliere... sono fatte effettivamente da un cavaliere e sono perci
vere, come pure il conseguente.
7) Concludi
che lautore ha preso uninsolazione: una tale affermazione non potr mai
essere fatta per quanto detto nella risposta precedente.
8) E equivalente a quella
dellesercizio precedente.
9) Indicato con C(a) io (A) sono un cavaliere, considera la tavola di
verit della fbf C(b)C(a) e cerca le righe in cui la fbf e C(a) sono entrambi veri o
entrambi falsi. Si verifica solo il primo caso in
corrispondenza del quale si osserva che B un furfante (C(b) falsa).
10) Equivalente alla frase
dellesercizio 5.
11) Costruisci la tavola di
verit della fbf C(a)C(b);
devono coincidere i valori di verit della fbf con quelli di C(a). Lunico caso
che si presenta porta a concludere che A e B sono
furfanti.
12) Costruisci la tavola di
verit di C(a)C(b). Supponiamo che la domanda sia stata rivolta ad A ( indifferente). Se A risponde s pu essere un
cavaliere (e B cavaliere o furfante) o un furfante (e
B furfante). Queste eventualit corrispondono a tre righe della tavola di
verit e comportano possibilit che impediscono di conoscere la risposta
alla domanda. Poich tale risposta nota, A deve aver risposto No e quindi A
un furfante e B un cavaliere (quarto caso della tavola di verit).
13) A
un furfante (un cavaliere non potrebbe mai fare unaffermazione cos) e quindi
non tutti sono furfanti. Se B fosse un furfante, allora sarebbero tutti furfanti (cosa esclusa in precedenza) o ci sarebbero due
cavalieri (non tre, poich A un furfante, come detto). Ma
allora B dovrebbe essere un cavaliere, contro lipotesi che sia un furfante. Quindi B un cavaliere (lunico) e C un furfante.
14) A
un furfante, come prima. B potrebbe essere un cavaliere o un furfante
(verificalo!), ma C senzaltro cavaliere (in entrambi i casi).
15) Le due frasi sono
equivalenti, quindi A e B sono dello stesso tipo.
16) Costruisci la tavola di
verit di B: C(a)C(c) corrispondente allaffermazione di B. Occorre cercare una
riga in cui C(a) e B assumono lo stesso valore (se A un furfante anche B lo
). Lunico caso quello in cui C(a) vero e B
vera, per cui sono tutti e tre cavalieri.
17) Amo tutte e tre le
ragazze. Infatti se non amassi Diana non amerei
neppure Marzia (c) e quindi amerei Susanna (a). Ma se amo Susanna e non amo Diana allora amerei Marzia (b) e questo assurdo. Quindi
amo sia Diana che Marzia e per la premessa (d) amo
anche Susanna.
Questa, al di l delle
apparenze, non una dimostrazione per assurdo. il
presupposto da cui parte che se ho una premessa disgiuntiva si deve
verificare una delle due condizioni (in questo caso non possibile che si
verifichino entrambe): se non possibile che se ne verifichi una, deve
verificarsi laltra. Fatta in modo formale la dimostrazione risulterebbe
piuttosto complessa.
18) Come visto in
precedenza tutte le frasi del tipo se io sono un cavaliere...sono
vere e dette da cavalieri quindi C un cavaliere. A e B sono
quindi o entrambi cavalieri o entrambi furfanti. Nellaffermazione di B,
qualunque cosa lui sia, occorre tenere presente che tra le persone sullisola
ci sei anche tu (che non sei n cavaliere n furfante). Se B un furfante i cavalieri pi i furfanti sono in numero dispari
sullisola (mente, quindi le persone presenti sono in numero pari; tolto tu ne
rimangono un numero dispari); anche A mente, quindi i furfanti sono in numero
dispari, per cui i cavalieri sono in numero pari. Alla stessa conclusione si
perviene anche nel caso si suppongano A e B cavalieri (prova!) per cui
sullisola cՏ delloro.
19) La negazione
dellaffermazione del Pubblico Ministero equivalente ad affermare che
limputato colpevole e non aveva complici. Lavvocato difensore, in seguito,
dovette cambiare mestiere per mancanza di clienti.
20) Le premesse sono
(indicando con C(x) la proposizione x colpevole):
a) C(a)C(b)C(c)
b) C(a)C(c)
Questo tipo di problema (ed
il successivo) si presta ad una risoluzione di tipo formale, ma forse meglio
semplificarla, senza perdere di vista gli assiomi o le regole dinferenza
(anche derivate) utilizzate. Da a si deduce,
utilizzando gli assiomi 1 e 7, C(a)C(c)
(e); da b ed e, utilizzando lassioma 9, si deduce C(a)C(c)C(c), da cui, dallassioma
12, si deduce C(a) e questa lunica certezza.
21) Le premesse sono
(utilizzando la notazione precedente):
a) C(a)C(b)
b) C(b)C(c)C(a)
c) C(d)C(a)C(c)
d) C(d)C(a)
Dalla premessa c si deduce, utilizzando gli
assiomi 3 e 7 che C(d)C(a)
(e); da e e da d, utilizzando gli assiomi 8 e 13, si
deduce C(a), cio che A colpevole; da a per MP si deduce che B colpevole.
Da b si deduce che C colpevole; da c, utilizzando la sua contronominale, si
deduce che anche D colpevole.
Osserva che in questo ragionamento non si mai
parlato di verit in quanto ci si mossi sempre in un
ambito sintattico.
22) Da a
e c si deduce che non pu essere A colpevole e B innocente, quindi devessere C(a)C(b). Se C colpevole,
anche B lo (dalla b e dalla c). Se C innocente, indipendentemente
dallinnocenza o colpevolezza di A, B sarebbe colpevole (se anche A fosse
innocente la colpevolezza di B si dedurrebbe da d). Quindi B sicuramente colpevole.
Quella proposta una tipica dimostrazione per
casi che hai gi trovato in altri contesti matematici
(ad esempio, quando devi dimostrare delle propriet dei numeri naturali in cui
occorre fare la distinzione tra numeri pari e numeri dispari).
23) Ovviamente la carta con
il dorso blu (che deve essere dispari), ma anche il quattro di quadri (che deve
avere il dorso rosso) in quanto laffermazione fatta
equivalente a Se una carta pari ha il dorso rosso. E del tutto inutile
girare le altre carte.
25) La coppia di frasi da
cui partire quella detta da C: poich la seconda falsa (per ipotesi una
delle affermazioni di D vera), la prima vera. La
seconda affermazione di A falsa (se fosse vera, dovrebbe essere vera anche la
prima, non essendo C un rospo), quindi la prima vera. Se la seconda
affermazione di D fosse vera, le due affermazioni di B sarebbero entrambe vere.
Quindi cՏ solo un rospo, che A.
26)
La conclusione : Io evito i canguri. Ci si pu
arrivare considerando nellordine le seguenti proposizioni:
da a-e: tutti gli animali di questa casa uccidono i topi (m)
da m ed h: tutti gli animali di questa casa sono carnivori (n)
da n e d: tutti gli animali di questa casa vanno in giro di notte
(o)
da o e f: tutti gli animali che mi appartengono vanno in giro di
notte (p)
da p ed l: tutti gli animali che mi appartengono amano guardare la
luna (q)
da q e b: ogni animale che mi appartiene addomesticato (r)
da r e g: i canguri non mi appartengono (s)
da s e i: io detesto i canguri (t)
da t e c: io evito i canguri.
27) Basta dire una frase
indecidibile, ad esempio Io mento. Unaltra possibilit, pi raffinata,
sarebbe quella di dire: Sar sacrificato al Dio della menzogna, altra frase
indecidibile.
28) E un problema che si
risolve con una logica negativa. Dovresti prendere unarancia, quella che hai
scelto e chiedere che sia tagliata laltra: se laltra ha la polpa rossa (e
lha senzaltro) allora potrai affermare che la tua ha la polpa bianca senza
bisogno di tagliarla e senza smascherare lo stregone. E interessante osservare
che tu non dimostri direttamente (e non potresti farlo!) che la tua arancia ha
la polpa bianca, ma fai, di fatto, una dimostrazione per assurdo (se la mia non
fosse bianca, dovrebbe esserlo laltra; poich laltra non bianca, allora lo
la mia). Non stupisce quindi che qualcuno contesti questa soluzione (forse
non convince neppure te) poich, dicono, non hai
effettivamente dimostrato che la tua arancia ha la polpa bianca. Lobiezione
la stessa che gli intuizionisti muovono alla logica classica, con il
conseguente rifiuto delle dimostrazioni per assurdo. Questo scetticismo
dimostra come, in fondo, si sia pi intuizionisti di quanto forse non si pensi.
In una situazione come quella descritta dal problema cՏ solo da augurarsi che
la trib segua una logica rigorosamente classica.
29) Le affermazioni di A e
B possono essere entrambe vere, ma non entrambe false (la negazione di A, che
si formalizza con la fbf $xD(x)"xD(x) sarebbe "xD(x)"xD(x) cio o tutti i
politici sono disonesti o sono tutti onesti, proposizione che risulta vera se
fosse falsa laffermazione di B); le affermazioni di A e C possono essere
entrambe false (nel caso in cui tutti i politici siano onesti), ma non entrambe
vere.